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-<.Leonard

  • Massimiliano Romualdi
  • 19 giu 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Era un normalissimo venerdì come tanti di febbraio. La musica è accesa mentre preparo la cena, fuori è già buio, o quasi. Manca poco al calare della notte, ancora il cielo è blu, ma dall’altra parte del mondo comincia a sfumarsi di scuro.

Che poi questa cosa delle stelle, che possiamo vederne solo alcune in base al luogo in cui ci troviamo è strana, come se ci fosse un telo nero, puntinato di bianco sopra di noi.

E la le stelle, ferme, intermittenti, che vivono della memoria della loro luce, ormai morte.

Leggo la notizia. Quattro pastori tedeschi corrono liberi lungo la tangenziale est della mia città. Conosco a chi appartengono, tre sono stati ritrovati, ma uno ancora no. Contatto la ragazza, chiedo in che zona è stato smarrito l’ultimo cane e decido, senza pensare troppo, di andare a cercarlo.

La zona ricopre tre isolati vicino a casa mia. Quelle zone, le conosco bene, le conosco bene. Luoghi normali con case normali, persone normali.

- Suona la campanella, esco dalla classe, ormai sono in quarta superiore. I miei amici del biennio li vedo solo in corridoio, quasi ogni giorno.

Incrocio il suo sguardo, sempre sorridente, con quel sorriso che gli fa chiudere gli occhi :

“ Ehi bello!” - mi fa lui.

“ Ehi Leonard, come stai?” - rispondo.

Frasi fatte, di fretta, fra ex-compagni di banco.

In quella zona però qualcosa di speciale ed amaro c’è. Quando realizzo di essere arrivato a quell’incrocio, a quel maledetto incrocio, non ricordo più cosa stavo facendo e mi ritrovo fermo con l’auto.

- Squilla il mio telefono, mi chiama un’amica che non sento quasi mai. Ha l’aria agitata e strana. Dopo scuola, stavo andando da qualche parte in macchina con mia madre quando ricevetti quella telefonata.

“Henry, Leonard è morto. E’ morto. Henry Leonard è morto.

Ha avuto un incidente in moto ed è morto sul colpo."

Così mi ritrovai a quell’incrocio con una visione davanti: quel cane, smarrito, seduto, fermo sulla strada che mi fissa.

Non è reale, ma so che in realtà è lui.

La ragazza mi scrive, mi dice che il suo cane è tornato a casa.

Il cane è tornato a casa.

Il cane è tornato a casa,

ma,

Leonard no.

-<

- Come stai?

- Che stupida domanda del cazzo.

- Non avercela con me.

- Non chiedere ad una persona -come stai- e poi te ne vai senza nemmeno ascoltare la risposta. Non ti sei rotto il cazzo di sentirti fare questa domanda? La persona che te lo sta chiedendo non ti sta Neanche ascoltando. Sono più importanti gli spiccioli che la barista Gli sta restituendo. Chiedi come stai solo se davvero ti interessa. Non chiedere. Non te ne andare senza avvisare. Non dare nulla per scontato, neanche la più piccola cosa.

...

- Amico mio, non essere arrabbiato, scusa.

In memoria di Federico, che mi accompagnerà per tutta la vita finché avrò memoria, e che vivrà per sempre nel mio cuore rotto.


 
 
 

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