Vibrazioni di corde.
- Massimiliano Romualdi
- 31 ago 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 10 apr 2024
Mike ricorda ancora quella volta in cui prese l’auto, cominciò uscendo dal cancello dirigendosi verso le colline dietro casa.
La nebbia è padrona del momento, è impassibile e si lascia fendere senza resistenza. Decide lei quando è ora di andarsene, quando la sua ora è giunta, lasciando filtrare i raggi di un sole impotente.
“ Svolto a destra o a sinistra”- si chiede Mike al primo incrocio che incontra, alla fine della sua via.
Sinistra. Le colline. Le colline vincono sempre contro il cemento senza troppo sforzo.
Comincia l’ascesa, quella strada in salita ricca di curve, la conosce a memoria. Percorrendo quella strada nei giorni senza nebbia, a Mike sembra quasi di volare e la sua testa si fa leggera e mai un pensiero si ferma nella sua mente per poco più di un istante, arriva e se ne va.
Quel pomeriggio, però, la nebbia dominava, e la sua mente era tutt’altro che vuota.
Ondeggiando fra le curve i suoi pensieri prendevano forma, si fermavano, più che pensieri in realtà erano domande.
“Quando cambieranno le cose?
“E questa nebbia, dannata, quando farà spazio?”
“Possibile che mi senta indifferente rispetto a tutte le persone?”
“Sono destinato a vivere una vita da solo?”
“E’ cos’ che finirà?”
Una domanda però echeggiava nella sua mente affollata:
- “Quando sentirò vibrare la corda della persona giusta?”
Fu lenta la sensazione. Gli occhi videro bianco, un grande alone bianco, fiori, ninfee, nuvole e tantissime persone.
Per un attimo Mike pensò che senza accorgermene fosse finito giù per la scarpata a bordo strada e che avesse lasciato questo mondo.
Fu lenta la sensazione. La pelle calda del braccio sinistro irradiava calore, era in parte di un color ocra.
Sentì gli uccellini cantare e il rumore del vento contro l’auto.
Mike aveva appena superato la soglia della nebbia ed ora la stava guardando dall’alto, come se fosse una coperta di lana abbracciata alla valle. Era il sole, caldo e arancio a scaldarlo.
Così gli fu chiaro come mai prima di quel momento.
Era la sua corda la cosa più importante.
Doveva sentire la sua corda vibrare e non quella dell’altro.
Quando anni dopo la corda di Mike vibrò, si sentì come il sole caldo, radioso che alla fine vince sempre contro la grigia nebbia.

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